
A cura di Marco Tricarico
Non sarebbe stato il mio turno, ma la mattina di sabato una defezione imprevista avrebbe lasciato la squadra AIB in tre. Potrei riuscire ad organizzarmi per esserci. Gli incendi finora non stanno dando tregua alla nostra Roma. Probabilmente non servirà ma un sesto senso mi dice di rendermi disponibile. Per la cena in serata con famiglia ed amici dovrei farcela….Deciso! Messaggino whatsapp al gruppo. Ok, sono il quarto. Verso mezzogiorno pranzo leggero, poi infilo la tuta, controllo i DPI, prendo acqua e frutta e mi avvio. Serviranno, eccome serviranno…!! Arrivo in leggero ritardo nel piazzale dove è posteggiato il Mahindra. I compagni sono già tutti lì: Antonio, caposquadra, con Claudio e Danilo. Comunicazione di inizio servizio e partiamo. Carichiamo rapidamente acqua presso l’idrante all’incrocio tra la Prenestina e Viale Palmiro Togliatti. Fa molto caldo. Il tempo di ripartire in direzione Palmiro Togliatti e avvistiamo una prima colonna di fumo. Sono circa le 14.30. Imbocchiamo Via Carlo Fadda e….vediamo le prime fiamme. La gente è in strada con il tubo da irrigazione del giardino. Molti in ciabatte e pantaloncini corti. Come intervento organizzato, siamo i primi sul posto! Così come durante l’esercitazione presso l’Istituto Cavanis mi colpisce la freddezza e l’organizzazione della squadra. Antonio, noncurante della gente che urla di intervenire di qua e di là, cerca di farsi una idea della situazione generale per coordinare l’intervento e con Claudio che guida, decidono rapidamente il miglior posizionamento del mezzo. Nel frattempo io e Danilo indossiamo rapidamente i DPI, innestiamo le lance sui naspi e al cenno di Antonio si comincia a fronteggiare l’incendio. Le sterpaglie ardono velocissime e bisogna impedire che le fiamme attacchino le piante ad alto fusto. Mi rendo conto dell’importanza dell’assistente allo spegnimento. Il naspo spesso si incastra tra le piante impedendo a chi spegne di raggiungere la base delle fiamme. Stessa cosa quando la riserva di acqua sta per finire: recuperare e riavvolgere il naspo non è proprio agevole. Il calore dentro la tuta è forte e sotto il casco, con la visiera di protezione abbassata si suda. Ci rendiamo conto che la giornata sarà pesante. L’acqua è prossima alla fine: dobbiamo interrompere per rifornirci nuovamente ma le fiamme sono ben lungi dall’essere domate. Nel frattempo sono arrivati i vigili e altre associazioni. Meno male!! La radio gracchia continuamente: l’incendio è più esteso di quanto immaginavamo. Antonio è continuamente in contatto con la sala comunale mentre stiamo facendo nuovamente il pieno di acqua e via di nuovo. Mentre ci stiamo di nuovo riavvicinando, su Viale dei Romanisti avvistiamo una nuova colonna di fumo più grande della prima. Antonio contatta la sala che ci sposta su un altro fronte dello stesso incendio: Via Armando Luciani. Ci portiamo sul posto e lo scenario è quasi apocalittico: fiamme alte in prossimità al marciapiede dove i proprietari tentano di sottrarre al fuoco le autovetture. Una sembra che abbia anche la bombola GPL. Noi non possiamo intervenire. Per fortuna arrivano i vigili del fuoco che la sommergono di schiuma evitando il peggio. Antonio parla con il caposquadra dei vigili del fuoco, mettendosi a loro disposizione. Si concerta di intervenire all’interno del Centro Sportivo Augustea a sua volta attaccato dalle fiamme. Antonio informa la sala comunale, si rapporta con la Polizia di Stato anch’essa presente nonché con il proprietario del Centro Sportivo. Entriamo all’interno con il Mahindra. Il fuoco sta risalendo da un fosso sottostante verso i campi di calcetto. Attacchiamo le fiamme da quel lato. La coltre di fumo è notevole, e più volte ci bagnamo di nuovo il fazzolettone per proteggerci. Nel fosso c’è di tutto: carcasse di lavatrici, frigoriferi, scarti di ogni genere. Dovunque è un mare di bottiglie che scoppiano per la temperatura. Antonio si preoccupa per il fumo che avvolge i due che stanno spegnendo e li alterna con saggezza. Per evitare di rimanere a secco di acqua, contemporaneamente allo spegnimento cerchiamo di accumulare nuova acqua tramite l’impianto del centro sportivo. L’incendio però è molto esteso e non molla la sua presa e verso le 17.30 il caposquadra, costantemente in contatto con la sala comunale, viene informato che è stato richiesto da parte del Direttore delle Operazioni di Spegnimento l’intervento dell’elicottero. Pertanto via radio ci informano che, insieme alle altre Associazioni, dobbiamo spostarci in Via Giuseppe Micheli, restando sempre a disposizione dei vigili del fuoco. Poco dopo le 18.00 arriva l’elicottero che comincia a scaricare acqua sulla vegetazione e sulle fronde che hanno preso fuoco. Farà una decina di viaggi. Il DOS richiede al nostro caposquadra Antonio l’intervento di bonifica. Ci inoltriamo quindi in un vasto terreno annerito dal passaggio delle fiamme.
Claudio guida con estrema prudenza tra buche, paletti, e residui di ogni tipo, cercando di avvicinarsi il più possibile alle zone indicate dal DOS. Cominciamo l’opera di bonifica con Danilo che spegne e io che lo assisto cercando di evitare che il naspo si incastri ad ogni passo. Nel frattempo comincia ad imbrunire e di li a poco l’elicottero deve sospendere le operazioni causa oscurità. Si sono ormai fatte le 20 e la squadra comincia ad assaporare il rientro a casa ed io in particolare la cena con gli amici che mi attende. Ma…..non avevamo fatto i conti con il DOS il quale non ci autorizza a lasciare la zona. Alle nostre spalle, dove prima c’era un brulicare di associazioni…..più nessuno!! Siamo rimasti solo noi ed una partenza dei vigili del fuoco. Ricordiamo al DOS che il nostro turno finisce alle 20 ma niente da fare. L’incendio potrebbe ripartire e le forze in campo scarseggiano. Ci guardiamo increduli, ognuno pensando agli impegni della serata che rischiano di andare……in fumo!! Antonio contatta la sala comunale: sembra che sia una prima volta per tutti. Per fortuna poco prima delle 21, il DOS ci chiede un’ultimo intervento di bonifica e poi tutti a casa.o un plauso per il contributo fornito. Stanchi ma soddisfatti per il lavoro compiuto.