Il NOAR e l’Agic Technology

La prima giornata di corso si è avviata con un’iniziale parte teorica in cui i formatori, due volontari della CRI, ci hanno fornito gli elementi di base del primo soccorso: valutazione della situazione e dell’ambiente da parte del soccorritore per poter agire sempre in sicurezza, come approcciarsi all’infortunato, come svolgere correttamente una chiamata al numero d’emergenza 112, come eseguire la PLS (Posizione Laterale di Sicurezza) e l’RCP (Respirazione Cardio Polmonare). Dopo tale introduzione ha fatto seguito una simulazione delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare con i manichini sia nel caso di adulti che di bambini e lattanti.
Nelle successive giornate, sempre sotto la guida del monitore Pawel, un giovane volontario della CRI particolarmente in gamba e chiaro nelle spiegazioni, abbiamo appreso come comportarci in diverse situazioni di emergenza e quali procedure adottare, del tipo: manovra salvavita in caso di ostruzione delle vie aeree, intervento sulle emorragie, come agire di fronte ad un infortunato in stato di shock e come eseguire immobilizzazioni di fortuna in caso di fratture. Tutto ciò è stato accompagnato sia da nozioni teoriche che da vere e proprie simulazioni pratiche.
L’intera formazione è stata impegnativa, sia per il tempo impiegato che per quanto riguarda il gran numero di nozioni e informazioni ricevute. Senza dubbio ora risulta più chiaro a tutti i partecipanti al corso come intervenire in particolari scenari d’emergenza per dare supporto alla persona che ne ha bisogno, agendo in sicurezza e con competenza, ma ancor più chiara è la consapevolezza acquisita da ciascun volontario circa l’importanza della prevenzione e della diffusione della conoscenza delle procedure di base di primo soccorso.