
A cura di Marco Tricarico
Ci accoglie una bellissima giornata dopo gli acquazzoni del sabato ed un sacerdote simpatico che ci mette a disposizione spazi e… materiale da ardere.
Presente il gotha degli istruttori NOAR che daranno ai presenti, soprattutto ai nuovi, i primi rudimenti teorici e pratici dello spegnimento di un incendio.
Ma prima di spegnerlo, l’incendio bisogna crearlo e quindi di buona lena si comincia a raccogliere ramaglie, tronchi e tutto il necessario.
Il Mahindra fa bella mostra di se con le fibbie dei teli e le valvole del modulo nuove “fiammanti”. Fin dalle prime battute appare l’organizzazione delle squadre: chi raccoglie sterpaglie, chi le trasporta, chi taglia con la motosega i rami più grandi. Nessuna ansia da prestazione, tutto molto semplice e ordinato, grande spirito di collaborazione.
La voglia di fare e di rendersi utili è sapientemente dosata con l’invito alla prudenza e all’attenzione alla sicurezza; ecco che per i tre neofiti, Marco, Massimo ed Alessandro arrivano i primi fraterni ma fermi richiami: ”Questo devi farlo sempre con i guanti!” … “Mettetevi sempre il fazzolettone. Il fuoco ustiona (Manuela docet)… e ricordatevi di bagnarlo!” … “Vedi come gira il vento… il fuoco può all’improvviso circondarti!” …
Si cerca di memorizzare le manovre ma le cose a cui badare sono tante: dal Mahindra da posizionare per la via di fuga, al chiudere i finestrini, innestare le lance (cosa non sempre facilissima), avviare il modulo, la manopola rossa della pressione e quindi la valvola del naspo… occhio alla riserva di acqua! Quante cose!
L’esperienza degli istruttori corregge e migliora la teoria: ”Quando aprite la valvola della colonnina idrante occhio a non esagerare. Potrebbe bloccarsi e vi allagate…”
Poi finalmente l’attacco all’incendio, la nebulizzazione per raffreddare ed abbassare le fiamme, poi il getto diretto alla base del fuoco.
Tutti quanti sperimentiamo, sia pure in modo molto lieve, il calore del fuoco. Dentro le tute si suda, c’è bisogno di acqua da bere. Dovremo ricordarcene, insieme alla frutta ed a una maglietta di ricambio…
L’incendio, ci spiegano, può nascondere tanti pericoli invisibili: piccole bombolette di propano, del tipo di quelle da campeggio o addirittura quelle più grandi per uso domestico. Allontanarsi immediatamente!!! Salvaguardarsi per salvaguardare. Saremo all’altezza?
L’esercitazione fila via spedita sotto gli occhi divertiti e compiaciuti dei compagni più esperti. Ci si accorge che sono quasi le 13.30, oltre l’orario previsto, ma sembra quasi che non si voglia andar via.
Grande pazienza, grande spirito di condivisione, grande cura della propria sicurezza, nessun cedimento al protagonismo. Grazie a tutti!