
In data 13 giugno 2015 il NOAR è stato impegnato nello svolgimento di un’esercitazione a partire dalla riproduzione di un evento critico potenzialmente catastrofico. Tra le altre associazioni coinvolte, troviamo le sedi locali del Centro Alfredo Rampi (NOAR Piemonte, PSICAR, CPCAR, COAR), la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco, i volontari della Protezione Civile di Albano Laziale e tutto il COI 15°.
Il luogo di ritrovo per tutti i soggetti interessati è stato Frascati di fronte la fontana della villa comunale, alle ore 14.00. Sul posto i partecipanti, ignari del tipo di emergenza da affrontare, sono stati accolti dal Disaster Manager della PC di Albano, il quale ha illustrato la situazione e ha coordinato l’intervento sul luogo dell’emergenza: una palazzina colpita da una fuga di gas, che ha costretto gli abitanti a lasciare in fretta le loro case per paura di un’intossicazione dovuta alle inalazioni tossiche e per paura di eventuali esplosioni. Ci si è pertanto avviati con tutti i mezzi a disposizione, formando una colonna di mezzi di soccorso scortata dalla polizia municipale, la quale si è preoccupata di bloccare il traffico per consentirne il passaggio. Arrivati sul luogo dell’intervento, ad ognuno dei presenti è stato affidato un compito ben preciso. Il NOAR si è diviso in due gruppi: una parte si è occupata di montare la tenda nel più breve tempo possibile, l’altra parte si è recata nella palazzina (bonificata dai VVFF) per supportare nei soccorsi gli operatori di Croce Rossa e gli Psicologi.
In breve tempo è stato allestito un campo di emergenza dove poter accogliere tutte le persone bisognose di assistenza, compresi eventuali feriti o gente in stato di shock. Ai volontari presenti, secondo le competenze specifiche di ciascuna associazione, è stato richiesto inoltre di prendersi cura di tutte queste persone, metterle in sicurezza, rassicurarle e aiutarle a ritrovare i propri cari, dare loro assistenza psicologica e assistenza medica. Tra i compiti che sono stati affidati ai volontari, va ricordato anche l’incarico di tenere lontani i curiosi e coloro che in qualche modo possono intralciare l’operato dei soccorritori. Tra le simulazioni svolte, c’è stata anche una breve dimostrazione di come va eliminato, in completa sicurezza, un nido di calabroni.
Il tutto si è concluso con il graduale ritorno alla normalità delle persone coinvolte e col successivo smantellamento del campo. Una simile attività ha permesso di testare la macchina operativa del NOAR e di appurare come anche solo in una simulazione l’impegno e la serietà dei soci non viene mai meno.